SE SEI OBESO NON E’ COLPA TUA

articolo tradotto dalla pagina TRES MANZANAS PARA TI di Josè Marìa Capitàn
L'articolo originale lo trovi quì (SI PADECES OBESIDAD..)

SE SEI OBESO NON E’ COLPA TUA, ERA PRATICAMENTE INEVITABILE CHE CI DIVENTASSISE SEI OBESO NON E’ COLPA TUA, ERA PRATICAMENTE INEVITABILE CHE CI DIVENTASSI

L’obesità è incurabile, ma trattabile

Lascia che ti racconti di quanto fosse frequente, quando studiavo al corso di laurea in Nutrizione Umana e Dietetica nell’università Pablo de Olavide di Siviglia (Spagna), vedere tra gli alunni individui sovrappeso o obesi. Nella stessa facoltà si impartiva il corso di laurea in Scienze dell’Attività Fisica e dello Sport, ma tra i ragazzi e le ragazze che lo frequentavano non si osservava questa problematica. Perché credi che le cose andassero così?
In altri articoli ti ho parlato dell’obesità come una malattia cronica che si può trattare, ma che difficilmente si può curare. L’aspetto crudele di questa patologia consiste precisamente nel fatto che il corpo sembra tendere a tornare al peso massimo che aveva raggiunto in precedenza. Capita abitualmente che una persona che affronti ripetute volte diete dimagranti lungo la vita non riesca a raggiungere il peso che desidera. Per questo motivo, possiamo parlare di un fallimento generalizzato delle diete dimagranti a medio e lungo termine. Se soffri di questo disturbo saprai di cosa parlo, visto che avrai sperimentato più di una volta un gran sentimento di frustrazione ad aver vissuto quanto scrivo. Forse avrai attribuito questo fallimento alla mancanza di aderenza alla tua dieta, al fatto di esserti lasciato andare o di non averla mantenuta sufficientemente nel tempo, ma non è così, o quantomeno non è solo questo, di fatto saresti ingiusto con te stesso se lo pensassi o se ti colpevolizzassi per questo.


 
L’obesità è generata e stigmatizzata dalla società in cui viviamo


Prima di andare avanti vorrei passasse chiaro che “il miglior trattamento per l’obesità è la sua prevenzione”, cioè, non svilupparla mai ed evitarla specialmente durante l’infanzia (collegamento). E questo, in una società obesogena come la nostra, può risultare complicato per un gran numero di persone, visto che lo svilupparsi dell’obesità non dipende soltanto da chi la sviluppa, di fatti possiamo arrivare ad essere poco determinanti sulla sua origine. Senza cercare di fare una revisione di tutti i fattori che influiscono sull’obesità, ti presento qui alcune delle cause che giustificano che possiamo svilupparla ancora prima di arrivare a non avere alcun controllo sulla nostra dieta; inserisco alcuni collegamenti a diverse pubblicazioni in modo che tu possa renderti conto di quali linee di ricerca sono aperte, insieme a quali certezze già possediamo sui fattori determinanti lo sviluppo di eccesso di adiposità.

Fattori che possono predisporre allo sviluppo dell’obesità:
  • ·        L’origine etnica e la predisposizione genetica, insieme ai fattori ambientali ed epigenetici (collegamento);
  • ·        Il peso dei progenitori: se uno di essi è obeso esistono molte probabilità e se lo sono entrambi queste sono molto più elevate (collegamento);
  • ·        Il tabagismo materno (collegamento), (collegamento);
  • ·        Lo stress della madre (collegamento);
  • ·        Aumento eccessivo del peso della madre durante la gravidanza (collegamento);
  • ·        Il tipo di parto: il cesareo può aumentare le possibilità di sviluppare obesità, anche se questo tema è abbastanza controverso (collegamento);
  • ·        L’eccessiva nutrizione fetale, quindi l’alto peso alla nascita (collegamento);
  • ·        Il rapido incremento di peso nei primi mesi di vita (collegamento);
  • ·        La durata dell’allattamento materno: a maggior tempo minor rischio (collegamento);
  • ·        Utilizzo di formule di latte maternizzato (di solito contengono molte proteine) (collegamento);
  • ·        Introduzione dell’alimentazione complementare (qualsiasi alimento diverso dal latte materno) prima dei quattro mesi (collegamento);
  • ·        Se nell’alimentazione complementare sono stati introdotti alimenti non sani come, per esempio, cereali destrinizzati, omogeneizzati o altri alimenti ultra processati ricchi in zuccheri generalmente chiamati come “specialmente disegnati per l’alimentazione infantile”; o se nell’alimentazione dei primi anni di vita sono stati presenti alimenti obesogeni. Dobbiamo considerare che sviluppare sovrappeso nei primi anni di vita è un fattore importante che predispone ad essere obesi per il resto della vita (collegamento);
  • ·        Diete iperproteiche prima del terzo anno di vita (collegamento), (collegamento);
  • ·        Obbligare il bambino a mangiare anche se questo non ha fame e manifesta una reazione negativa al mangiare (collegamento);
  • ·        L’uso di alimenti obesogeni come ricompensa (collegamento) in stile: “se lo mangi tutto, ti do un ovetto di cioccolato con il giochino dentro” (..non voglio nominare marche).
  • ·        Il maltrattamento infantile (collegamento) o l’abuso (collegamento), (collegamento);
  • ·        Vivere in un monolocale (collegamento);
  • ·        Le caratteristiche socioeconomiche dell’ambiente familiare di nascita (collegamento), (collegamento), dato che disgraziatamente la povertà è un forte fattore predittivo;
  • ·        Il livello culturale dei progenitori: questo è una costante di molti degli studi a cui mi sto riferendo e come dice il Dottor Federico Soriguer, “La causa più importante dell’obesità, senza alcun dubbio è un fatto che poco ha a che vedere con i geni: la non cultura e la mancanza di studi” (collegamento);
  • ·        Mangiare mentre si guarda la televisione (collegamento);
  • ·        Esposizione al marketing alimentare di alimenti e bibite poco salutari (collegamento);
  • ·        Le ore che il minore passa guardando la televisione (collegamento);
  • ·        L’uso di determinati farmaci come gli antibiotici nei primi anni di vita (collegamento) a causa delle alterazioni prodotte sul microbiota intestinale;
  • ·        Le ore insufficienti di sonno (collegamento);

E tutto questo, come ti dicevo, prima di essere capaci di decidere cosa mettere in bocca.
Per tanto, credo che possiamo affermare con certa fermezza che l’obesità, lontano da essere responsabilità dell’individuo che la subisce, è una conseguenza logica e quasi inevitabile del nostro sistema sociale e dei nostri stili di vita; e che se perdere peso è difficile, mantenere il peso raggiunto è molto più complicato. Detto questo, non perderti di animo (!), perché anche se soffri di obesità puoi controllarla con un trattamento efficace e con esso migliorare la tua qualità e speranza di vita.

Trattamento efficace dell’obesità

In questo paragrafo non ti do ricette magiche né ti parlerò di diete miracolo o di prodotti prodigiosi, e neanche ti raccomanderò di comprare “il mio libro” (non ne ho pubblicato nessuno), o di venire al mio studio (non ricevo più); bensì sarò completamente sincero: l’approccio all’obesità passa necessariamente per quattro assi fondamentali: l’alimentazione, la salute emozionale e la promozione dell’attività fisica insieme con la diminuzione delle attività sedentarie. Pertanto, ti invito caldamente a cercare una squadra multidisciplinare per il suo controllo, composta da un buon dietista-nutrizionista, uno psicologo ed un laureato in scienze dell’attività fisica e dello sport.

1. L’alimentazione
L’alimentazione nel trattamento dell’obesità non consiste soltanto nel ridurre l’apporto energetico, si devono modificare abitudini e atteggiamenti alimentari. Questa si deve basare in alimenti di origine vegetale, con moderazione nel consumo di alimenti di origine animale, evitando alimenti ultra processati ed alcol. Ma oltre a questo, l’alimentazione deve tornare a ritualizzarsi: mangiare seduti ed in compagnia godendosi una conversazione tranquilla; evitare qualsiasi distrazione che provenga da uno schermo, centrando la nostra attenzione sul cibo; dedicare tempo alla cucina godersela sono alcuni degli aspetti basici che dobbiamo potenziare.

2. Le emozioni
A volte mangiamo per dimenticare. Sembra che i problemi della vita diventino più piccoli quando sperimentiamo qualche piacere che li renda più sopportabili, e certamente mangiare è qualcosa di sommamente gradevole, soprattutto se si tratta di “doppio cioccolato” ed un “buon ripieno di panna”. Non possiamo colpevolizzarci per questo, in un certo senso siamo condizionati; tutti i momenti gradevoli della nostra vita come le feste di compleanno, i giorni festivi, le uscite con gli amici in spiaggia o in campagna, matrimoni o battesimi sono sempre stati circondati di dolci, patatine, gelati e “birrette”, pertanto è logico che quando ci sentiamo male ricorriamo a quelle cose che associamo ad un migliore benessere. Dobbiamo lavorare sulle nostre emozioni per non canalizzare nel cibo i sentimenti di frustrazione, inquietudine, paura, preoccupazione, tristezza o eccitazione. Sì, non sei l’unico, tutti siamo cresciuti in una società che ha promosso l’obesità già dalle prime pappette zuccherate, proprio quelle vendute in farmacia.

3. La sedentarietà
Viviamo in una società sedentaria: “molto schermo e poca camminata”. Il prezzo dei nostri attuali stili di vita non si manifesta soltanto con una maggior difficoltà a mantenere un peso salutare: la sedentarietà influisce negativamente sulla massa muscolare, provoca una maggior indebolimento muscolare, un peggioramento dello stato del sistema immunitario ed una peggior circolazione sanguigna, tra tutti gli inconvenienti per la nostra salute. Che una persona vada in palestra non significa che contemporaneamente non sia sedentaria: andare 4 volte alla settimana a “fare i muscoli” non controbilancia le 4 ore giornaliere che passiamo alla televisione guardando serie e film.
Secondo i dati dell’OMS “l’inattività fisica è il quarto fattore di rischio di mortalità a livello mondiale, raggiungendo il 6% delle morti e stimato come la causa principale di approssimativamente un 21-25% di cancro al seno e colon e del 27% dei casi di diabete.
Prevenire o trattare l’obesità, certi tipi di cancro, il diabete di tipo 2, ma anche le patologie del cuore, gli incidenti cerebrovascolari, la depressione o l’osteoporosi, come altre patologie, sta nelle nostre mani, o meglio, “nei nostri piedi”.

4. L’attività fisica
Si definisce attività fisica qualsiasi movimento corporale prodotto dai muscoli scheletrici che implichi un dispendio energetico. Per combattere l’obesità ti propongo di agire a tre livelli.

a) Aumenta l’attività fisica non strutturata. Include le attività quotidiane: camminare per andare in facoltà o a lavoro, salire le scale invece di prendere l’ascensore o realizzare compiti casalinghi come spazzare, spolverare o lavare le stoviglie.

b) Aumenta l’attività fisica strutturata. Sono le attività fisiche che hanno come obbiettivo quello di migliorare la condizione fisica: andare regolarmente in palestra, andare in bicicletta, nuotare in piscina o fare escursioni i fine settimana con tutta la famiglia.

c) Pratica sport. Lo sport consiste nella pratica dell’esercizio fisico in forma regolata. La sua finalità non è competitiva ma ricreativa: calcio, basket, tennis, ecc. La sua pratica regolare richiede una certa preparazione previa per evitare lesioni che possono scoraggiare e dolorosi incontri con il fisioterapista.

In funzione della tua età, stato di salute e preparazione fisica potrai, progressivamente  e con il dovuto sostegno tecnico, aumentare i tuoi tre livelli di attività. Per esperienza ti dico che potrai aspirare a un buon esito se riesci ad “attaccarti” al “movimento” in modo permanente, in caso contrario, solo con la dieta, nel maggior parte dei casi non sarà sufficiente, anche se il tuo grado di adesione alla dieta sia elevato. Ricordi adesso la domanda che ti ho fatto nel primo paragrafo?
      José María Capitán
Dietista-Nutrizionista
                                        

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